San Cassiano di Controne

San Cassiano di Controne, situato sulle pendici meridionali del Monte Castro, tra la Via Matildica e la Via Romea, è parte integrante del tessuto storico del Comune di Bagni di Lucca, ed è stato nel corso del tempo fondamentale per lo sviluppo del territorio.

La storia

Nei documenti dell’Alto Medioevo si scrive già di Controne e della Controneria, l’esteso territorio che andava dalla Fegana al Camaione e faceva riferimento alla Pieve di Controne. Quest’area, particolarmente popolosa, godeva del privilegio di avere quattro rappresentanti nella Vicaria Val Di Lima, i quali, dal XV secolo, decisero di soggiornare proprio a San Cassiano, ancora unita a San Gimignano. Questi due paesi, inizialmente sezioni della stessa comunità, si divisero nel Seicento dopo conflitti irrisolvibili e questioni di potere.

La Chiesa

Cominciata nel X secolo, la Chiesa romanica di San Cassiano si colloca in una suggestiva posizione, di fronte alla sede espositiva del Museo e a coronamento del panorama verdeggiante della valle. Nel XII secolo viene ampliata e nel XVII secolo viene aggiunto l’abside. Molto interessanti sono il pulpito ligneo e il fonte battesimale in pietra serena. Imponente sulla facciata, s’innalza il campanile a torre merlata. Abbassando lo sguardo, al suo interno, troviamo il pavimento in pietra, per la cui realizzazione sono stati riusati parte dei plutei e degli amboni precedenti all’ampliamento.

Il Museo

Il Museo di San Cassiano di Controne ospita diverse statue lignee tra cui spicca, per bellezza e imponenza, la statua del Cavaliere, riconducibile secondo molti studiosi allo scultore Jacopo della Quercia, secondo alcuni a Francesco di Valdambrino. Ora esposta al museo, la statua è stata sottoposta a restauro.

I rapporti con Benabbio

Anche Benabbio faceva parte della Controneria: i battesimi dei cittadini di Benabbio venivano celebrati alla Pieve di San Cassiano. La distanza tra i due comuni, però, divenne presto un problema: l’attraversamento del Torrente Lima, infatti, era tanto difficile che molti bambini non riuscivano a guadare il fiume in piena. Nel Cinquecento una donna perse nel fiume due figli piccoli che stava portando a battezzare a San Cassiano e la tragedia destò scandalo e scalpore: Benabbio riuscì ad ottenere, dopo l’avvenimento, il suo fonte battesimale.

I due paesi nel corso della storia hanno dialogato non solo riguardo alla vita politica, ma anche in riferimento all’arte e ai gusti architettonici; Piero d’Angelo, autore dell’Annunciazione Benabbina, era il padre di Jacopo della Quercia e i due campanili a torre merlata sembrano ancora salutarsi a memoria del secolare gemellaggio, in passato macchiato di rivalità e tragedie, che oggi è collante tra due realtà che hanno il comune obiettivo di salvaguardare e valorizzare il Territorio della Val di Lima.