La via degli oratori

Una passeggiata tra culto e cultura…

Quella che viene qui proposta è una breve passeggiata all’interno del borgo e sui sentieri che lo circondano alla scoperta delle bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, che lo rendono un luogo unico sul territorio. Il percorso si svolge per la sua parte iniziale sulla strada rotabile che attraversa l’abitato, per poi proseguire nella sua ultima parte sul sentiero sterrato che conduce al Castello Lupari. I dieci oratori e chiese, scelte significativamente per segnare le tappe di questo cammino, sono sintomo della vitalità culturale e religiosa, che ha caratterizzato Benabbio fin dall’antichità.

ORATORIO DI NOVELLETO: questa piccola chiesetta si trova alle porte del paese, infatti anticamente segnava la fine della strada lastricata, che da Bagni di Lucca portava fino al borgo. Si dice che avesse lo scopo di accogliere i viandanti provenienti dalla vallata, prestandosi a funzioni simili a quelle di una moderna dogana, che controllava le persone in entrata soprattutto in periodi delicati e di pericolo. L’edificio è caratterizzato da un piccolo porticato, sorretto da due sottili colonnine; dalle sue finestrelle è possibile vedere gli antichi affreschi che si trovano sulla parete di fondo ai lati dell’altare.

ORATORIO DEL SANTISSIMO SACRAMENTO: proseguendo lungo la strada rotabile che porta al paese si giunge nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta, di fronte alla quale si trova appunto l’Oratorio del Santissimo Sacramento che fin dal XVI secolo è stato sede dell’omonima confraternita. La struttura rientra anche tra le sedi espositive della nostra collezione come è possibile approfondire nella sezione dedicata.

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA: la Chiesa oltre a contenere alcune importanti opere della collezione contiene anche al suo interno due altari lignei minori, che erano di pertinenza delle compagnie del paese. I gruppi di fedeli avevano il compito di curare l’aspetto estetico delle due strutture, ma anche di organizzare i culti ad essi dedicati. In particolari ai lati dell’abside è possibile trovare sulla parete di fondo della navata di sinistra l’altare del Crocifisso, associato alla Compagnia della Trinità, lo statuto della quale prevedeva anche il culto della Santa Croce; infatti l’altare settecentesco contiene anche un crocifisso ligneo di eccellente fattura. Sulla parete di fondo della navata di destra invece si trova l’altare dedicato alla Madonna del Rosario, risalente al 1632: intorno ad una nicchia centrale, che ospita un’effige della Vergine, sono stati dipinti i misteri del Rosario, mentre in alto si trova un quadro raffigurante la sacra famiglia con i santi domenicani Domenico di Guzman e Caterina.

ORATORIO DELLA SANTISSIMA TRINITA’: questo oratorio è la sede espositiva principale della collezione, come è possibile approfondire nella sezione ad esso dedicata. L’effige della Trinità all’interno dell’oratorio è stata nei secoli rappresentata prima con un affresco, ormai sopravvissuto soltanto in parte. All’affresco è stato poi aggiunto nel tardo 1600, un altare ligneo, arricchito da una pala d’altare: le raffigurazioni che si trovano nella pala e ai lati di essa rappresentano tutte le componenti dell’affresco che la nuova istallazione sarebbe poi andata a coprire.

ORATORIO DELLA VISITAZIONE: sempre nei pressi della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta si trova anche un altro oratorio molto importante, come dimostra anche l’imponenza dell’edificio stesso. La struttura è molto semplice e lineare, costituita da una facciata in stucco bianco decorato da elementi classicheggianti e lineari in pietra arenaria macigno, tipica del luogo. Nella lunetta del portale si trova un piccolo affresco che raffigura appunto la Visitazione, ovvero il momento in cui la Vergine abbraccia la cugina Elisabetta.

ORATORIO DI SANTA LUCIA: proseguendo sul percorso si possono intraprendere due strade diverse o la strada rotabile con cui si è giunti fino alla chiesa, oppure l’antica strada lastricata che salendo porta direttamente di fronte alla piccola “marginetta” dedicata al culto di Santa Lucia. Questo luogo rappresentava idealmente la separazione tra le due “parti” del paese, come racconta Ugo Benedetti nel suo libro di racconti sul paese “Una finestra sulla piazza”: sul lato dell’edificio è visibile ancora oggi una piccola fontana, che fu un motivo di storico scontro per i paesani. Il paese era idealmente suddiviso fra due “frazioncelle”, che corrispondono alla parte alta e alla parte bassa del paese, le quali si contendevano chi dovesse essere ad usufruire dell’acqua di questa fontana che si trovava proprio a metà.

ORATORIO DI SAN ROCCO: a pochi passi dalla chiesetta di Santa Lucia, si trova la chiesetta dedicata a San Rocco, oggi di proprietà privata. L’oratorio faceva parte di un complesso più ampio, che comprendeva anche il grande edificio antistante, oggi trasformato in un Bed & Breakfast, infatti questa era la chiesetta riservata al culto della fam. Benedetti prima e dell’Istituto per accoglienza degli orfani Carlo del Prete, che proprio in questo edificio aveva organizzato un ospizio per orfani attivo fino agli anni ’80 del 1900.

ORATORIO DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO: proseguendo sulla medesima strada si giunge all’oratorio che segna il culmine del centro abitato, un edificio in stile neoclassico di modeste dimensioni. Sulla facciata dell’edificio è visibile una lapide marmorea con borchie in metallo, posta come commemorazione ai caduti delle guerre; al disopra oggi è presente un foro chiuso con un vetro, questa era l’originaria collocazione dell’ostensorio marmoreo di Matteo Civitali, oggi esposto al MABe. Dalle finestre è visibile all’interno un monumentale altare in commesso marmoreo, che originariamente era collocato nella chiesa parrocchiale.

CHIESA DI SAN MICHELE AL CASTELLO: proseguendo sulla mulattiera che affianca l’oratorio dei santi Filippo e Giacomo e proseguendo sul sentiero sterrato che giunge ai ruderi del Castello Lupari si incontra come prima testimonianza la Chiesa di San Michele Arcangelo. L’edificio è ancora perfettamente conservato, anche grazie ai vari restauri effettuati durante i secoli, la chiesa come la vediamo noi oggi è risalente al 1218, ma le indagini archeologiche hanno rilevato resti preesistenti. Sui muri esterni della chiesa sono visibili varie lapidi ed iscrizioni alcune delle quali in marmo, che ricordano l’epidemia di colera del 1855 e le vittime che questa causò, mentre altre sono della stessa pietra e sono risalenti all’epoca medievale, molte di queste riportano date ed incisioni la cui lettura non sempre risulta chiara: la più interessante fra queste ultime si trova sull’angolo della chiesa nel punto antistante alla cella campanaria e ricorda di una grandinata eccezionale avvenuta nel XIII secolo.

ORATORIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI (loc. Mirocchio): riscendendo dal Castello è possibile scegliere di percorrere un sentiero interamente sterrato che per il primo tratto corrisponde con quello che si è percorso salendo verso la parte alta del paese. Nel punto in cui il sentieri si riunisce con la strada rotabile si trova un’oratorio che come il primo che abbiamo visto, serviva a segnare il confine ideale dei territori di pertinenza di Benabbio, anche se in realtà questi estendono oggi aldilà di questo. L’edificio ha infatti anche la sessa struttura architettonica di accoglienza che aveva il primo, con delle piccole differenze nel porticato che sono però dovute a modifiche degli ultimi decenni. Al suo interno sono visibili un altare in gesso completamente restaurato e due lacerti di affresco, che ritraggono a destra Sant’Antonio e a sinistra un santo vescovo.

Bibliografia:
– U. Benedetti, Finestra sulla piazza, Roma 2010.
– N. Laganà, Da Menabbio a Benabbio- Storia religiosa e civile della comunità, ricostruita attraverso i documenti di archivio parrocchiali, arcivescovili e statali, Firenze 2007.
Tesori d’arte a Benabbio. Art treasures in Benabbio, Catalogo, Lucca 2015.